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• Archivio possibile: conservare la bellezza/ Bookcity Milano 2021/Archivio Negroni

• Corsi Arte- Presentazione del corso Gioiello d'arte e di design

• Between Art and Valenza Goldsmith Tradition - Intervista VO+

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• Fragile bellezza. Memoria e territorio. Presentazione della mostra

• Araldica in periferia, stemmi di frontiera: luoghi, situazioni, contenuti

• Bulgari. La storia, il sogno

• Paolo Spalla, presentazione della mostra

• Paolo Spalla. Gioielli e Sculture/Mostra Palazzo Valentino-Valenza

• Il Liberty di Musy all'Esposizione delle Arti Decorative di Torino (1902)*

• Maggio, ancora rose ! Alcune interpretazioni in gioielleria*

• Gli orafi Castellani alla Reggia di Venaria

• L'altro lato del gioiello

• BLOB & Co. di Barbara Uderzo *

• Breve guida alle tecniche in gioielleria

• Intervista a Klimt02

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25 Giugno 2019

Bulgari. La storia, il sogno

Palazzo Venezia e Castel Sant'Angelo, Roma

Dal 26/06 al 3/11

La mostra, curata da Chiara Ottaviano, racconta la storia del celebre brand passato da piccola realtà a conduzione familiare alla fine del XIX secolo a marchio globale del lusso nel nuovo millennio, affermatosi come straordinario esempio di successo del Made in Italy, un mix unico di originalità, eccellenza nella manifattura e ricchezza di tradizioni.

Il percorso espositivo si snoda all'interno di due straordinarie location romane, Palazzo Venezia e Castel Sant'Angelo, e vede esposti i sontuosi gioielli delle dive come le preziose icone contemporanee provenienti della collezione Heritage del marchio e da importanti collezioni private; il percorso è arricchito da documenti inediti dell'archivio storico Bvlgari, foto d'epoca e filmati.

A corredo della mostra un importante catalogo, ricco di saggi inediti di studiosi e ricercatori, che hanno indagato il contesto storico, culturale, produttivo all'interno del quale il marchio si è evoluto.

Qui un estratto del saggio di Lia Lenti dove viene indagato il rapporto di esclusività, mantenuto nel tempo, tra Bvlgari e le maestranze degli atelier romani e di Valenza Po.  

"L'attenzione che Bvlgari ha sempre riposto nella qualità di esecuzione dei suoi gioielli e l'uso enfatizzato, rinnovato nel tempo, di alcune tecniche hanno contribuito in modo sostanziale alla definizione della sua identità. Sia che si tratti di un pezzo unico o di un prodotto di serie, la messa in opera è vissuta dal marchio come fase cruciale non meno importante dell'ideazione, e con la consapevolezza che il risultato ottimale viene conseguito grazie alla sinergia dei due momenti. 

A partire dal disegno o progetto il montaggio del gioiello richiede una serie complessa di operazioni svolte individualmente o in gruppo attraverso passaggi di mano. Nell'esecuzione del pezzo unico la sequenza è esercitata da maestranza sommamente abili, a lungo educate al "saper fare" la gioielleria, mentre nell'ambito della produzione di serie l'uso imprescindibile della tecnologia necessita di una riorganizzazione costante dei processi di applicazione adeguati ai ritmi manuali, alle sequanze di gesti. Individuare  e descrivere i procedimenti esecutivi principali come anche il "restyling tecnologico" significa riuscire a considerare il gioiello come un "prodigio tecnico" e a percepirne pienamente il valore aggiunto. Va da sé che nel prodotto, ove una o più tecniche svolgono un ruolo identitario, l'affidamento dell'esecuzione richiede un rapporto di fiducia ed è per questo che nel suo percorso storico il marchio si è avvalso in modo esclusivo e continuativo di eccellenti maestranze, organizzate in laboratori e atelier, specializzati in talune lavorazioni, nella realizzazione di pezzi unici, di linee, di generi di prodotto...

Queste collaborazioni, iniziate negli anni venti, sono "i marchi di fabbrica" di Bvlgari, costituiscono il fondamentale contributo di saperi manuali, tecnici e tecnologici, non affatto casuali bensì culturalmente e territorialmente radicati, coordinati e connessi a una visione centrale...".

 

(Lia Lenti, "Prodigi di tecnica "saper fare" e tecnologia", saggio nel catalogo a cura di Chiara Ottaviano, Rizzoli, 2019, pp. 85-92).

 

25 Giugno 2019

Bulgari. La storia, il sogno

Palazzo Venezia e Castel Sant'Angelo, Roma

Dal 26/06 al 3/11

La mostra, curata da Chiara Ottaviano, racconta la storia del celebre brand passato da piccola realtà a conduzione familiare alla fine del XIX secolo a marchio globale del lusso nel nuovo millennio, affermatosi come straordinario esempio di successo del Made in Italy, un mix unico di originalità, eccellenza nella manifattura e ricchezza di tradizioni.

Il percorso espositivo si snoda all'interno di due straordinarie location romane, Palazzo Venezia e Castel Sant'Angelo, e vede esposti i sontuosi gioielli delle dive come le preziose icone contemporanee provenienti della collezione Heritage del marchio e da importanti collezioni private; il percorso è arricchito da documenti inediti dell'archivio storico Bvlgari, foto d'epoca e filmati.

A corredo della mostra un importante catalogo, ricco di saggi inediti di studiosi e ricercatori, che hanno indagato il contesto storico, culturale, produttivo all'interno del quale il marchio si è evoluto.

Qui un estratto del saggio di Lia Lenti dove viene indagato il rapporto di esclusività, mantenuto nel tempo, tra Bvlgari e le maestranze degli atelier romani e di Valenza Po.  

"L'attenzione che Bvlgari ha sempre riposto nella qualità di esecuzione dei suoi gioielli e l'uso enfatizzato, rinnovato nel tempo, di alcune tecniche hanno contribuito in modo sostanziale alla definizione della sua identità. Sia che si tratti di un pezzo unico o di un prodotto di serie, la messa in opera è vissuta dal marchio come fase cruciale non meno importante dell'ideazione, e con la consapevolezza che il risultato ottimale viene conseguito grazie alla sinergia dei due momenti. 

A partire dal disegno o progetto il montaggio del gioiello richiede una serie complessa di operazioni svolte individualmente o in gruppo attraverso passaggi di mano. Nell'esecuzione del pezzo unico la sequenza è esercitata da maestranza sommamente abili, a lungo educate al "saper fare" la gioielleria, mentre nell'ambito della produzione di serie l'uso imprescindibile della tecnologia necessita di una riorganizzazione costante dei processi di applicazione adeguati ai ritmi manuali, alle sequanze di gesti. Individuare  e descrivere i procedimenti esecutivi principali come anche il "restyling tecnologico" significa riuscire a considerare il gioiello come un "prodigio tecnico" e a percepirne pienamente il valore aggiunto. Va da sé che nel prodotto, ove una o più tecniche svolgono un ruolo identitario, l'affidamento dell'esecuzione richiede un rapporto di fiducia ed è per questo che nel suo percorso storico il marchio si è avvalso in modo esclusivo e continuativo di eccellenti maestranze, organizzate in laboratori e atelier, specializzati in talune lavorazioni, nella realizzazione di pezzi unici, di linee, di generi di prodotto...

Queste collaborazioni, iniziate negli anni venti, sono "i marchi di fabbrica" di Bvlgari, costituiscono il fondamentale contributo di saperi manuali, tecnici e tecnologici, non affatto casuali bensì culturalmente e territorialmente radicati, coordinati e connessi a una visione centrale...".

 

(Lia Lenti, "Prodigi di tecnica "saper fare" e tecnologia", saggio nel catalogo a cura di Chiara Ottaviano, Rizzoli, 2019, pp. 85-92).